...e ora, finalmente, le interpretazioni

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Ospite della loggia nera

    Group
    Member
    Posts
    483

    Status
    Offline
    CITAZIONE (Cizzu @ 30/10/2007, 17:32)
    Jack Rabbit, tra l'altro lo vediamo anche nell'incipit di IE, quando entra nella stanza, in cui, poco dopo, compaiono i due uomini che discutono su di un misterioso ingresso...

    ...Jack e gli altri 2 Rabbits hanno, anche, la funzione di Trait d'Union tra Momenti topici differenti (ma decisivi) del film... :bye1.gif:
     
    .
  2. frdb82
     
    .

    User deleted


    Un mio breve articolo sul film già pubblicato sulla rivista web Cinemaplus.it

    Il film sviluppa un’esplicita riflessione sulle potenzialità che il linguaggio audiovisivo ha di generare incubi morbosi, malsani ed autolesionistici. L’operazione non agisce affatto su di un esclusivo piano meramente cerebrale, speculativo e distaccato ma, costituendo essa stessa una concreta e particolare incarnazione testuale del potenziale malsano di lesività ascrivibile all’odierno universo dell’audiovisivo, dà di fatto vita a un disagio direttamente ed epidermicamente avvertibile da parte dello stesso spettatore, evitando di presentare relativamente alle problematiche metalinguistiche sollevate, un qualsivoglia giudizio morale risolutivo.
    Due atteggiamenti testuali, saldamente e operativamente legati fra di loro, mi paiono dunque centrali all’interno dell’economia del film: il metalinguaggio e una certa propensione per l’orrore. Il primo atteggiamento è certamente riconducibile ai rinvii narrativi al mondo dello spettacolo ed all’esplicita e sperimentale ricerca formale sulle potenzialità espressive del digitale, oltre che alla scelta di campo di adottare la detta tecnologia digitale coerentemente con un contemporaneo e contestuale universo antropologico sempre più legato anche nella fruizione dell’audiovisivo alla virtualità (una fruizione dunque sempre più caratterizzata dalla perdita di un contatto diretto con il referente della realtà); d’altra parte la propensione all’autoriflessività è data anche dalla complessa, straniante e inquietante architettura narrativa globale del testo e, in particolare, dalla frantumazione del principio di un’unica e non contraddittoria realtà immaginaria oggetto della diegesi, frantumazione ben sottolineata dal critico Canova nel video ascritto agli extra del dvd italiano edito da 01 Distribution, e nella fattispecie idonea ad originare differenti e contraddittori mondi paralleli in comunicazione fra di loro, e, conseguentemente, sdoppiamenti dell’identità diegetica individuale ricoperta dall’attrice protagonista e giunture, pure inammissibili secondo la tradizionale logica aristotelica, che mettano in comunicazione gli autonomi universi possibili della “realtà” e della “finzione” dello spettacolo cinematografico inscritti all’interno della diegesi del film.
    Una rilevante cifra estetica riconducibile al film di Lynch è poi probabilmente data dal fatto che questo scollamento individuato fra il linguaggio audiovisivo e il referente della realtà oggettuale (rintracciato sia al livello di una costruzione narrativa che contraddica le leggi della logica aristotelica, sia a livello della scelta di una tecnologia di produzione dell’audiovisivo che riduca sensibilmente il rapporto diretto con “la realtà” del mondo), non si leghi con una messa in rilievo delle potenzialità fantasmagoriche e voluttuose di seduzione dello spettatore inscritte nel medium audiovisivo, ma viceversa si sposi con la crudezza e la freddezza di un orrore lesivo, coatto e brutale.
    Dal canto suo, la propensione all’orrore si lega a questioni prettamente metalinguistiche portando ad esplicitazione in tutta la relativa evidenza la forza dirompente e perversa che può assumere il medium audiovisivo nel produrre shock emozionali all’interno della psiche degli spettatori; nel film in questione l’orrore si ricollega in parte ai classici topoi e al simbolismo di certo cinema horror riconducibili a tematiche riguardanti la sessualità femminile, ma al tempo stesso si emancipa da questi stessi topoi laddove non si ricollega primariamente al contingente pericolo narrativo di violazione del corpo di un personaggio ma, ad esempio, si concreta palpabilmente all’interno dell’inquadratura in evidenti e destabilizzanti formule iconico-figurative rinvianti direttamente alla nostra più recondita interiorità, quali stanze e interni claustrofobici e labirintici, per lo più svuotati e abbandonati, apparentemente irrorati da sole luci fredde ed elettriche, luoghi intimamente contaminati e segnati dallo “squallore”, direttamente ascrivibili ad una virtualità tutta onirica e mentale. Il dato che dunque suddetto orrore si allontani da istanze figurative particolarmente estetizzanti (parrebbe mancare nel film quella dimensione suadente, patinata e edulcorata dell’immaginario, che in Lynch fa spesso da contraltare ad atmosfere terrifiche e torbide) ed al contempo venga ad assumere i connotati metafisici ed evanescenti propri dell’esperienza onirica, pare anche un portato tutto attuale della proliferante e sempre più pervasiva diffusione della cultura iconica ed audiovisiva attraverso i più disparati media (Internet in prima battuta), con quanto di degradante impoverimento formale e di familiarità con il fantasmatico universo virtuale ciò comporta a livello rispettivamente dei testi stessi e dell’esperienza esistenziale dei relativi fruitori.

    Edited by frdb82 - 27/5/2008, 07:51
     
    .
  3. maldoror
     
    .

    User deleted


    Anche se ho detto più volte che detesto abbastanza questo film, ho deciso lo stesso di vederlo più volte per capirlo fino infondo, cosa che non mi era riuscita con le prime due visioni, così, ultimamente l'ho rivisto per ben due volte nello stesso giorno, e, udite udite, credo di aver trovato l'interpretazione giusta!!!!!!; però devo dire che non ho avuto il tempo di leggere tutte le vostre interpretazioni, quindi non so se qualcuno di voi sia già arrivato alle stesse conclusioni a cui sono arrivato io.
    Comunque, la mia interpretazione è questa:

    La prostituta polacca viene venduta dal marito all'uomo per il quale lavora all'interno del circo, un certo Crumpy, che ne diventa il magnaccia. Quando accade questo lei è già incinta del marito, che forse la vende anche perchè non può permettersi di avere figli. Il marito si mette con un'altra donna, Julia Ormond. Intanto, la prostituta ha una scappatella con un altro ragazzo, che credo sia quello di cui parla la Dern allo psicologo quando dice "mi scopavo un paio di ragazzi...uno era anche carino...scopava da farti entrare in un'altra dimensione...ogni volta mi pagava con un paio di drink" e così via, ma credo che questo sia soltanto un evento marginale. Inoltre, credo che questo ragazzo sia Justin Theroux, poi spiegherò il perchè.
    Intanto, la prostituta, per vendicarsi del marito che l'ha abbandonata, uccide la sua nuova donna, cioè la Ormond. Nel frattempo lei perde il bambino, non so se a causa delle percosse del suo protettore o perchè quest'ultimo la costringe ad abortire (ma io propendo di più per questa seconda ipotesi, perchè il fatto che il cacciavite torni così spesso nel film, mi fa pensare che l'aborto sia stato praticato concretamente). Poi credo che muoia anche lei, probabilmente a causa di quel buco nella parete della vagina dovuto all'aborto di cui parla alla fine la ragazza asiatica, e a cui fanno riferimento i buchi fatti nella seta che spesso tornano durante il film. Poi, la prostituta, riuscendo a entrare in contatto con dei signori che forse la evocano mediante seduta spiritica, fa convocare il marito, che intanto che si è pentito di quello che ha fatto, e lo incarica di uccidere l'uomo per cui lavora, cioè Crumpy. Ma ciò non gli riesce, così il marito viene ucciso da Crumpy. A questo punto, la prostituta finisce in una specie di limbo, di purgatorio, che è il luogo in cui guarda il televisore e rivive, a metà strada fra realtà e allucinazione, la sua vicenda. Così, comincia a fare una specie una specie di sogno, in cui si crea l'alter ego onirico della Dern.

    Nella prima parte del sogno credo che succeda questo: i personaggi del marito e dell'amante, Justin Theroux, penso che incarnino i due lati della stessa persona, cioè il marito della prostituta. Questo me lo fa pensare il fatto che quest'ultima abbia un atteggiamento ambivalente nei suoi confronti: la Dern, infatti (che, ricordo, è una proiezione della prostituta stessa), quando si trova dallo psicologo parla più volte di lui con disprezzo e odio, quando dice, per esempio, "lo stronzo finì a fare uno spettacolo itinerante col circo" ecc., però' il fatto che poi lei lo convochi a casa di quei signori polacchi e lo incarichi di uccidere il pappone, farebbe pensare ad una riconquista della complicità che esisteva prima fra i due, ipotesi confermata dal fatto che alla fine del film, lei scende la scale e, vedendo il marito e il figlio "tornati a casa" (sotto forma di anime), ha un'espressione di gioia e li abbraccia.
    Sicuramente, se il rapporto col marito si è incrinato, è perchè quest'ultimo "si è rivelato per quello che era", come dice la stessa Dern allo psicologo, aggiungendo "mio marito aveva qualcosa in mente, quelcosa che mi riguardava", cioè di venderla al pappone. Ma prima che accadesse ciò loro si amavano. E questo spiega l'ambivalenza di sentimenti nei confronti del marito. E, secondo me, i personaggi del marito e dell'amante, nel sogno, incarnano proprio questa ambivalenza: il primo incarna l'aspetto odiato del marito, quello che trama alle sue spalle, il secondo, invece, è una proiezione del marito che lei amava, prima che "si rivelasse per quello era" e la vendesse al pappone. Inoltre, la parte amata del marito, cioè Devon/Billy, assume le sembianze del ragazzo con cui la prostituta ha avuto una breve relazione, quello di cui parla la Dern allo psicologo. Questo me lo fanno pensare due cose dette dalla Dern: lei dice che questo ragazzo era molto bravo a letto (come dicono anche le altre prostitute, che forse sono pure delle sue proiezioni), e infatti, nella scena in cui vediamo la Dern e Theroux a letto, lei esprime più volte il suo piacere in modo inequivocabile (diciamolo pure, gode di brutto); poi, lei dice che ogni volta questo ragazzo pagava le sue prestazioni con un paio di drink, e all'inizio, mentre Devon e Nikki sono sul set, in un momento di pausa lui le porta un drink (anzi, c'è anche una scena del film che loro stanno girando in cui lui le chiede esplicitamente di bere un drink con lui, prima di andare in palestra), e lei sembra molto contenta; poco dopo, mi pare che ci sia la scena del rapporto sessuale fra i due. Quindi, il personaggio di Justin Theroux è, per certi aspetti, è una proiezione del ragazzo carino che ci sa fare a letto, ma solo parzialmente, perchè questi aspetti vengono proiettati da lei su questo "lato buono del marito".

    Io credo che la prova inconfutabile del fatto che Devon/Billy sia una proiezione del marito, anzichè del ragazzo carino che ci sa fare a letto, sia questa: Jeremy Irons dice che il film originale parlava di due zingari polacchi, il che significa chiaramente, che questo film originale non è altro che la vicenda realmente accaduta alla prostituta polacca, mentre il fatto che "Il buio cielo del domani" sia un remake di quel film, significa altrettanto chiaramente che esso non è altro che una proiezione onirica della vicenda reale, cioè, che la prostituta rivive sotto forma di proiezione mentale tale vicenda, che ha visto lei come protagonista. Quindi, "Il buio cielo del domani" parla degli stessi personaggi di cui parlava il film originale, essendone un remake, il che significa che Susan e Billy, i due personaggi interpretati dalla Dern e da Theroux, SONO gli zingari polacchi, o meglio, una loro proiezione. Ma il fatto è che nella parte centrale di INLAND EMPIRE, noi scopriamo che gli zingari sono proprio la Dern e suo marito, che infatti fa parte di una compagnia circense insieme ad altri zingari. Ma la Dern è una proiezione della prostituta polacca. Quindi, ricapitolando, i due protagonisti della vicenda reale sono la prostituta polacca e suo marito (gli zingari polacchi di cui parlerebbe il film originale), i due personaggi della Dern e di Justin Theroux ne "Il buio cielo del domani" sono una proiezione dei due zingari, dunque, la Dern è una proiezione della prostituta, mentre Justin Theroux è una proiezione del marito.

    E ci sono un altro paio di cose che confermarebbero la mia teoria: Irons dice che i due attori che impersonarono gli zingari morirono. Ora, quello che nella realtà muore è il marito della prostituta (che infatti in un'inquadratura vediamo disteso a terra senza vita), mentre invece non si parla minimamente della morte del ragazzo, e ciò, quindi, confermerebbe che l'altro zingaro polacco è proprio il marito. Inoltre, anche se nella parte iniziale del sogno sembra che Devon sia minacciato dal marito geloso di lei, che pare abbia intenzione di ucciderlo, nella realtà il vero marito della prostituta non uccide proprio nessuno, e soprattutto non ci viene presentato come un uomo diabolico, come accade nella parte iniziale del sogno, bensì come un poveraccio squattrinato, uno zingaro appunto, che è semplicemente succube del malvagio Crumpy. Quindi, come si spiega il fatto che in questa prima parte la prostituta immagini che il marito sia un uomo potente e diabolico, mentre in realtà non lo è? Perchè, come dicevo prima, io sostengo che il marito della Dern che minaccia l'amante, cioè Devon, non sia altro che il lato "cattivo" del marito della prostituta che minaccia quello "buono", e lo fa scomparire.Infatti, quando Susan fa irruzione in casa di Billy e viene picchiata dalla Ormond, lei è "diventata" prostituta, cioè è già stata venduta al pappone, e quindi quello che lei va a trovare a casa è il marito, cioè il lato amato del marito che lei cerca di recuperare ma che sa di aver perso, e che si è messo con la Ormond dopo averla abbandonata.
    Poi c'è anche un'altra cosa: quando la Dern parla allo psicologo del ragazzo, lo descrive semplicemente come un ragazzo carino e bravo a letto, e non traspare quindi questo grande innamoramento che invece lei sembra avere per Justin Theroux per tutto il film. Quindi: la casa nella quale la Dern fa irruzione dichiarando il suo amore a Billy, e provocando l'ira della Ormond che si alza e la schiaffeggia, è la stessa casa nella quale lei immagina di abitare nella parte ottimistica del sogno, che è appunto una proiezione dei suoi desideri, addirittura con gli stessi camerieri.Ciò, pertanto, è l'espressione del suo desiderio di abitare in quella casa, ovvero di prendere il posto della Ormond, cioè di diventare la donna di Justin Theroux. Ma se, come dicevo prima, dalle frasi che la Dern pronuncia dallo psicologo non traspare questo grande innamoramento, come si spiega questo suo desiderio? A questo proposito, io credo che il motivo per cui la prostituta immagina che la casa in cui abitano Justin Theroux (cioè il marito) e la Ormond sia una reggia, è dovuto al fatto che il marito si sarebbe "arricchito" vendendola al pappone (infatti nella parte centrale del film lui si lamenta delle condizioni economiche in cui si trovano), e quindi lei visualizza in tal modo questo suo "arricchimento". Infatti, ripeto, Billy non sarebbe altro che una proiezione del marito, e la Ormond è la donna con la quale quesr'ultimo si mette dopo averla abbandonata e venduta. E questo credo sia il motivo per il quale la prostituta l'avrebbe uccisa.

    L'uccisione dell Ormond da parte della prostituta, secondo me, è confermata de questo fatto: in una scena noi vediamo la prostituta che prega dicendo "Dio, allontana questo pensiero peccaminoso che si è impadronito del mio cuore"; subito dopo la vediamo salire delle scale con un cacciavite in mano, e penetrare di nascosto in una casa; poi si sente un urlo femminile, quindi, vediamo la Ormond stesa per terra, morta. Subito dopo vediamo la prostituta camminare velocemente lungo la strada e incontrare casualmente il suo pappone, il quale le dice che infondo alla strada c'è stato un omicidio (e "infondo alla strada" è una frase che la vicina di casa, all'inizio del film, pronuncia più volte con un tono alludente e accusatorio); quest'ultimo le dice anche di averla vista più volte con la vittima, ma di non conoscerne il nome (e nella scena in cui la Dern fa irruzione a casa dei due, quando la Ormond la vede le dice "Susan, che ci fai qui?", come se appunto le due si conoscessero); subito dopo vediamo a terra il marito morto, il che potrebbe far pensare che lei abbia ucciso appunto il marito; ma il fatto è che il pappone conosceva bene quest'ultimo, con il quale infatti lavorava nel circo, mentre lui dice di non conoscere il nome della vittima nè di sapere chi fosse. Quindi, mi sembra chiaro che la prostituta abbia ucciso qualcuno, e che questo qualcuno non possa che essere la Ormond. E inoltre, vi ricordate la scena in cui si vede la ragazza di spalle, quella che fino a poco prima aveva parlato con il marito della prostituta polacca dicendogli "io non posso darti dei figli, lo so per certo...non l'avrai mai" ecc., e una della prostitute, guardando verso lo spettatore dice "che è quella?" Ora, io penso che questa ragazza sia proprio la Ormond, per due motivi: innanzitutto, se la ragazza fosse stata la prostituta polacca, per quale motivo ci verrebbe chiesto "chi è quella?", se già la conosciamo? E poi, subito dopo che una delle prostitute dice "che è quella?", si vede proprio un'inquadratura della Ormond stesa per terra e priva di vita. Quindi, il fatto che la Ormond poco prima parlasse col marito della prostituta polacca, fa pensare proprio che la Ormond sia la sua nuova donna, e quindi, il fatto che lei, nella scena dell'irruzione della Dern e degli schiaffi che ho citato prima, sia insieme a Justin Theroux, farebbe pensare proprio che quest'ultimo sia una proiezione del marito della prostituta.
    Inoltre, mi viene in mente anche un'altra cosa: subito dopo aver discusso con la ragazza di spalle, che gli dice "io non posso darti dei figli, lo so" ecc., e che io sostengo essere la Ormond, il marito va in strada e, ad una persona che gli chiede che ore sono, risponde "le 9:45"; poi, quando invece il marito va a casa di quei polacchi, che gli dicono che la prostituta, che pare sia stata evocata con una seduta spiritica, vuole che lui uccida l'uomo per cui lavora, cioè Crumpy, uno dei polacchi dice "è mezzanotte passata". Ora, all'inizio, quando la vicina di casa fa quel monologo strampalato alla Dern, in cui le predice quello che succederà (o quello che è già avvenuto), una delle cose che dice è "se fossero le 9:45, io direi che era dopo la mezzanotte". Quindi, io credo che questa frase sia un riferimento ai due omicidi che avvengono nella vicenda reale: il primo avverrebbe alle 9:45, cioè quando il marito esce di casa dopo aver discusso con la ragazza che si vede di spalle; infatti, io ritengo che mentre il marito si trova in strada, la prostituta entri in casa sua e uccida quella ragazza, e siccome mi sembra che abbiamo chiarito che la persona uccisa dalla prostituta non può che essere la Ormond, per proprietà transitiva, quella ragazza è la Ormond. Invece, quello che avviene dopo la mezzanotte non credo sia un omicidio vero e proprio, bensì, il momento in cui la prostituta, da morta, incarica il marito di uccidere il pappone, incarico che però porta alla morte del marito stesso, quindi che culmina comunque in un omicidio (oppure ciò può essere interpretato anche col fatto che in quel momento venga concepito l'omicidio del pappone, questo non saprei dirlo con certezza).
    Quindi, io credo che la prostituta, a causa del suo senso di colpa per aver ucciso la Ormond, nel sogno immagini che lei la insegua per vendicarsi, per ucciderla. Infatti, visto che nella realtà la prostituta uccide la Ormond con un cacciavite, probabilmente lei immagina di essere uccisa da quest'ultima allo stesso modo.

    Quindi, concludendo, detto quella che secondo me è la vicenda reale (la prostituta polacca viene venduta al pappone dal marito, poi uccide la nuova donna di quest'ultimo, poi muore lei stessa, così, da morta incarica il marito di uccidere il pappone, ma egli viene ucciso da quest'ultimo, quindi lei finisce in quel limbo in cui rivive la sua vicenda distorcendola parzialmente in un sogno, creandosi l'alter ego della Dern), io credo che il sogno sia strutturato in tal modo:

    nella prima parte abbiamo le vicende di Nikki, che sono una proiezione dei desideri della prostituta; infatti, in questa fase del sogno, assistiamo a uno sdoppiamento della figura del marito, nei personaggi del marito e dell'amante: il primo incarna il lato "malvagio", cioè quello che trama alle sue spalle qualcosa di terribile (venderla al pappone), e che infatti appare come un uomo potente e pericoloso; il secondo incarna la parte del marito che lei ama, prima, cioè, che la vendesse, e al quale lei attribuisce il volto del ragazzo con cui ebbe quella scappatella. Quindi, la storia d'amore tra lei e Justin Theroux è l'espressione del suo desiderio di riconquistare la parte buona del marito.
    Il secondo livello del sogno è costituito dal film che Nikki deve interpretare, e che è un remake del film polacco, cioè una proiezione mentale della vicenda realmente accaduta alla sognante. Così, Nikki si immedesima sempre di più nella storia raccontata dal film fino a confondere la realtà col film, e a identificarsi totalmente col suo personaggio, Susan, e con le vicende che le accadono.
    A questo punto vediamo svanire la parte ottimistica del sogno, che lascia il posto alla seconda parte, che coincide con la trama del film "Il buio cielo del domani", e cioè con la vicenda reale della prostituta.
    Gli eventi di questa seconda parte sono tutti dei flashback, che vengono evocati dal monologo che fa la Dern dallo psicologo.
    Questa evocazione è a sua volta suddivisa in due parti; la Dern, infatti, quando parla allo psicologo è già "diventata" prostituta, cioè è già stata venduta dal marito al pappone, e quindi, rievoca quella che era la sua vita reale col marito prima e dopo che questi la vendesse: prima scopriamo che la Dern e il marito sono due zingari, e lui è alle prese con la compagnia del circo; poi la Dern, nel suo monologo, dice che di questa compagnia faceva parte un certo Crumpy, un uomo malvagio, anche se non viene menzionato il fatto che lui sia un pappone e che lei gli sia stata venduta, probabilmente per un'esigenza di rimozione della prostituta; infatti la Dern dice che suo marito "aveva qualcosa in mente che la riguardava", ma non dice cosa, anche se noi sappiamo a cosa si riferisce. Quindi, comincia a rievocare la seconda parte della sua storia, quella che segue l'abbandono del marito e la sua vita di prostituta. Così, ci viene raccontato un episodio che fa parte di questa seconda fase della sua vita, cioè quando lei va a trovare a casa il marito che l'ha abbandonata e che si è messo con la Ormond, dando luogo a quella scenata. Quindi, lei immagina che in seguito a questo episodio la Ormond decida di ucciderla, mentre questa è solo una conseguenza del suo senso di colpa per averla uccisa nella realtà.
    Infine, il sogno trova la sua conclusione con l'uccisione immaginaria del pappone, cosa che permette alla prostituta di ritrovare e ricongiungersi con la parte buona del marito, che lei aveva perduto proprio a causa di Crumpy, che infatti alla fine riabbraccia insieme al figlio, che non è altro che il figlio che lei ha perduto in seguito all'aborto. Tutti e tre, comunque, sono delle anime.

    No, no, non vi trattenete, ditemi pure che sono un genio... :punk.gif: :59.gif:

    Edited by maldoror - 10/8/2008, 16:45
     
    .
  4. maldoror
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (frdb82 @ 3/5/2008, 08:28)
    Un mio breve articolo sul film già pubblicato sulla rivista web Cinemaplus.it

    Il film sviluppa un’esplicita riflessione sulle potenzialità che il linguaggio audiovisivo ha di generare incubi morbosi, malsani ed autolesionistici. L’operazione non agisce affatto su di un esclusivo piano meramente cerebrale, speculativo e distaccato ma, costituendo essa stessa una concreta e particolare incarnazione testuale del potenziale malsano di lesività ascrivibile all’odierno universo dell’audiovisivo, dà di fatto vita a un disagio direttamente ed epidermicamente avvertibile da parte dello stesso spettatore, evitando di presentare relativamente alle problematiche metalinguistiche sollevate, un qualsivoglia giudizio morale risolutivo.
    Due atteggiamenti testuali, saldamente e operativamente legati fra di loro, mi paiono dunque centrali all’interno dell’economia del film: il metalinguaggio e una certa propensione per l’orrore. Il primo atteggiamento è certamente riconducibile ai rinvii narrativi al mondo dello spettacolo ed all’esplicita e sperimentale ricerca formale sulle potenzialità espressive del digitale, oltre che alla scelta di campo di adottare la detta tecnologia digitale coerentemente con un contemporaneo e contestuale universo antropologico sempre più legato anche nella fruizione dell’audiovisivo alla virtualità (una fruizione dunque sempre più caratterizzata dalla perdita di un contatto diretto con il referente della realtà); d’altra parte la propensione all’autoriflessività è data anche dalla complessa, straniante e inquietante architettura narrativa globale del testo e, in particolare, dalla frantumazione del principio di un’unica e non contraddittoria realtà immaginaria oggetto della diegesi, frantumazione ben sottolineata dal critico Canova nel video ascritto agli extra del dvd italiano edito da 01 Distribution, e nella fattispecie idonea ad originare differenti e contraddittori mondi paralleli in comunicazione fra di loro, e, conseguentemente, sdoppiamenti dell’identità diegetica individuale ricoperta dall’attrice protagonista e giunture, pure inammissibili secondo la tradizionale logica aristotelica, che mettano in comunicazione gli autonomi universi possibili della “realtà” e della “finzione” dello spettacolo cinematografico inscritti all’interno della diegesi del film.
    Una rilevante cifra estetica riconducibile al film di Lynch è poi probabilmente data dal fatto che questo scollamento individuato fra il linguaggio audiovisivo e il referente della realtà oggettuale (rintracciato sia al livello di una costruzione narrativa che contraddica le leggi della logica aristotelica, sia a livello della scelta di una tecnologia di produzione dell’audiovisivo che riduca sensibilmente il rapporto diretto con “la realtà” del mondo), non si leghi con una messa in rilievo delle potenzialità fantasmagoriche e voluttuose di seduzione dello spettatore inscritte nel medium audiovisivo, ma viceversa si sposi con la crudezza e la freddezza di un orrore lesivo, coatto e brutale.
    Dal canto suo, la propensione all’orrore si lega a questioni prettamente metalinguistiche portando ad esplicitazione in tutta la relativa evidenza la forza dirompente e perversa che può assumere il medium audiovisivo nel produrre shock emozionali all’interno della psiche degli spettatori; nel film in questione l’orrore si ricollega in parte ai classici topoi e al simbolismo di certo cinema horror riconducibili a tematiche riguardanti la sessualità femminile, ma al tempo stesso si emancipa da questi stessi topoi laddove non si ricollega primariamente al contingente pericolo narrativo di violazione del corpo di un personaggio ma, ad esempio, si concreta palpabilmente all’interno dell’inquadratura in evidenti e destabilizzanti formule iconico-figurative rinvianti direttamente alla nostra più recondita interiorità, quali stanze e interni claustrofobici e labirintici, per lo più svuotati e abbandonati, apparentemente irrorati da sole luci fredde ed elettriche, luoghi intimamente contaminati e segnati dallo “squallore”, direttamente ascrivibili ad una virtualità tutta onirica e mentale. Il dato che dunque suddetto orrore si allontani da istanze figurative particolarmente estetizzanti (parrebbe mancare nel film quella dimensione suadente, patinata e edulcorata dell’immaginario, che in Lynch fa spesso da contraltare ad atmosfere terrifiche e torbide) ed al contempo venga ad assumere i connotati metafisici ed evanescenti propri dell’esperienza onirica, pare anche un portato tutto attuale della proliferante e sempre più pervasiva diffusione della cultura iconica ed audiovisiva attraverso i più disparati media (Internet in prima battuta), con quanto di degradante impoverimento formale e di familiarità con il fantasmatico universo virtuale ciò comporta a livello rispettivamente dei testi stessi e dell’esperienza esistenziale dei relativi fruitori.

    Non ti offendere frdb82, ma questa è quella che chiamo una sovrainterpretazione da oscar.
     
    .
  5. maldoror
     
    .

    User deleted


    No, niente, volevo solo apportare una piccola modifica alla mia interpretazione di I.E.:quello che nella prima parte del sogno è il marito della Dern, in realtà è una proiezione del Fantasma, e non della parte cattiva del marito; egli però assume le sembianze del marito perchè quest'ultimo l'ha venduta al fantasma, e quindi lei ne ha un'immagine inconscia negativa. Poi, se dovesse venirmi in mente qualche altra modofoca la inserirò in seguito :manina: .
     
    .
  6. cice
     
    .

    User deleted


    io mi chiedo....e se la signora anziana che abita nela casetta in fondo alla strada e che conosce il futuro della protagonista non sia altri che la protagonista stessa da vecchia? infatti più avanti nel film si vede la protagonista che abita in una casetta più piccola rispetto alla villa precedente....potrebbe essere che si trasferisce e invecchia li...poi andrà a trovare lei stessa da giovane....e la storia si ripeterà.....
     
    .
  7. drumkmachine
     
    .

    User deleted


    Mi scuso se è un po' che non scrivo su questo forum.
    In particolare per questo topic non volevo leggere altre interpetazione senza prima averne una mia.

    Ci tengo a sottolineare che questa è una personale interpretazione e non LA interpretazione ovviamente, visto anche che io stesso ad ogni visione ho emozioni diverse e faccio collegamenti logici diversi.


    STORIA REALE (POLONIA)

    La mora (nico/donna che piange) ha un marito (phantom/crumpy), non è felice con lui.
    Lei ha un amante che ama (quello con i baffetti), ma non la può aiutare perchè è sposato o comunque è già occupato
    (con la Ormond).
    Nico uccide la Ormond per avere il suo amato tutto per sè, ma Crumpy uccide il suo amato (baffetto).
    Crumpy la abbandonerà per seguire un gruppo itinerante del circo dopo aver saputo che lei è incinta, ma lui non può

    avere figli (il bimbo è quindi di baffetto, ormai morto).
    Nico, ormai sola, non può fare altro che prostituirsi e avrà un aborto.
    Infine forse muore?

    SOGNO CONSOLATORE DI NICO

    Lei diventa Laura Dern, è ricca e famosa, ma ha un marito eccessivamente geloso e pericoloso con cui non va tutto

    bene (baffetto senza baffi). Trova però presto l' amore in Devon (Theroux). Poichè questo sogno è consolatore, l'

    amante (Devon) non viene ucciso.

    - La prima parte di IE vede 2 livelli di realtà che si scambiano liberamente (vita dell' attrice Dern e film da lei

    interpetato). Questi confini sfumati sono necessari perchè in realtà nessuna delle 2 dimensioni è reale, ma entrambi

    fanno parte del sogno consolatorio di Nico che, per la logica dei sogni, mischia un po' le carte in tavola.
    Insomma da questa confusione nella prima parte si dovrebbe capire che il tutto fa parte di un sogno -

    LIVELLO INTERMEDIO TRA LA REALTA' E IL SOGNO

    Come sempre in Lynch, la protagonista che sta sognando dopo un po' si rende conto della sua condizione di sognatrice

    e di conseguenza il suo "sogno consolatorio" si trasforma in un misto di sogno (lei non vuole tornare alla triste

    realtà e cerca in tutti i modi di non sevgliarsi, di rimanere nell' illusione di una seconda migliore possibilità) e

    realtà (triste e segnata dalla tragedia).

    - Si veda a tal proposito la scena del club silencio in Mulholland drive con Naomi Watts che si agita e si dispera

    perchè "si sta svegliando" e si rende conto di aver sognato quella storia d' amore con Rita, mentre nella realtà è

    finita male.
    Si rende conto che "tutto è registrato, tutto è in playback" -

    Questo livello intermedio in IE assume uno sviluppo più lungo che nelle altre opere e si riferisce alla parte in cui

    la Dern vive in Polonia in una casa meno povera insieme a "baffetto senza baffi".
    E' infatti ancora sogno (lei è ancora la Dern e non Nico e non ha ancora perso il figlio), ma irrompe la tragedia

    della realtà (la povertà invece della ricchezza, la scoperta del suo tradimento da parte del marito che non può

    avere figli ed infine il suo abbandono definitivo per unirsi ad una compagnia circense).
    Ovviamente essendoci ancora la contaminazione del sogno i personaggi si intercambiano (il marito è baffetto e non

    Crumpy come nella realtà, il quale, invece, diventa il direttore della compagnia).
    Il sogno non è più completamente consolatorio, infatti non si sottolinea più l' aspetto passionale del suo rapporto

    con l' amante (Billy in quanto il nome Devon era utilizzato nel livello del sogno consolatorio), ma l' aspetto

    problematico di questo rapporto, cioè il fatto che lui sia sposato e non possa/voglia lasciare sua moglie (la

    Ormond): vedasi la scena della Ormond che schiaffeggia la Dern.

    CONTAMINAZIONI

    A differenza delle altre opere simili del regista questa sembra avere un lieto fine, ma per far questo sembra

    doverci essere un libero trasferimento tra i diversi livelli narrativi.
    Nico, non si sa bene da dove (dal limbo in cui si trova mentre piange?), fa avere al suo amato (ormai morto nella

    realtà, ma non nel livello intermedio in cui interpreta però suo marito) una pistola tramite quella che sembra una

    seduta spiritica o roba del genere.
    Quest' ultimo la posa in casa (sempre nel livello intermedio) e la proiezione di Nico, ossia la Dern, la trova

    (sempre nel livello intermedio). Infine la Dern può uccidere Crumpy/phantom causa di tutti i mali (è stato lui a

    rendere inutile l' omicidio della Ormond da parte di Nico, è stato lui ad eliminare l' amanto di Nico ed è stato lui

    ad abbandonarla incinta causandone l' aborto).
    E' insomma come se Nico avesse voluto consegnare l' arma alla sua proiezione per eliminare la causa dei mali.
    Ovviamente la realtà non si può cambiare e il sogno consolatorio è ormai stato compromesso da una presa di coscienza

    (è forse anche per questo che Nico continua a piangere? è anche seduta su un letto, forse stava dormendo) quindi

    tutto ciò non può che avvenire nel livello intermedio.

    Non mi è ben chiara la situazione della morte di Nico, perchè muore? Perchè è la Ormond ad ucciderla nel livello intermedio?
     
    .
  8. Hey_You
     
    .

    User deleted


    POSSIBILE CHIAVE DI LETTURA:

    e se la ragazza polacca (la quale ha avuto le mille sfighe che sappiamo tra marito e aborto) stesse guardano uno show televisivo (i conigli) e intanto vaneggiasse, pensasse a una sua possibile vita migliore(nel passato)? l'irrazionalita di I. Empire sarebbe legata al fatto che è una proiezione cinematografica dei pensieri della polacca, e i ipensieri sono spesso slegati da una logica quando "vengono fuori" (vedi la tecnica dello stream of consciousness di Joyce). Inoltre la totale iirrazionalita dei dialoghi tra i conigli potrebbe essere una denuncia alla TV moderna, la quale sforna sempre piu programmi di fatto "vuoti", ai quali pero corrispondono sempre risate (di sottofondo) segno evidente della lobotomia mediatica subita dal pubblico a furia di vedere programmi di merda. L'assurdita del programma tv aiuterebbe la polacca a non farsi coinvolgere dallo show e di "viaggire" con la mente verso dimensioni onriche e autobiografiche, senza però isolarsi del tutto dalla sua realta', tant'è vero che i conigli ritornano sporadicamente(sono forse brevi momenti di attenzione per lo show da parte della polacca)

     
    .
  9. Hey_You
     
    .

    User deleted


    E AGGIUNGEREI una teoria di Nietzsche seconda la quale noi uomini moderni dobbiamo a tutti costi cercare il "perchè", il senso, la verità ultima nelle cose (è per questo che abbiamo postulato degli Dei o un aldilà, per dare un senso, un fine ultimo all'irrazionalità della vita) . Ed è per questo che IE terrorizza ed è un film horror, poichè non trovando un senso razionale (ma sapendo dentro di noi per qualce motivo che è un gran film, innanzitutto per la firma del regista) ci spaventiamo terribilmente. E' come se non fosse sotto il controllo della nostra ragione e minacciasse di mettere in dubbio il senso della nostra ragione stessa.
     
    .
  10. _Maldoror_
     
    .

    User deleted


    Beh, a parte il fatto che per citare quella "teoria" non è necessario tirare in ballo Nietzsche visto che è una cosa detta pressochè da tutti i filosofi di tutte le epoche, e più in generale una verità di cui siamo più o meno tutti consapevoli, sotto gli occhi di tutti, ma comunque a me terrorizza qualcosa il cui senso sfugge ma che so esserci (e qui ti potrei citare il noumeno kantiano...), una cosa invece che so non avere senso non mi sconvolge neanche un po'.
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Smarrito nell'INLAND EMPIRE

    Group
    Amministratore
    Posts
    4,059
    Location
    Amsterdam

    Status
    Offline
    CITAZIONE (_Maldoror_ @ 16/7/2009, 14:14)
    Beh, a parte il fatto che per citare quella "teoria" non è necessario tirare in ballo Nietzsche visto che è una cosa detta pressochè da tutti i filosofi di tutte le epoche, e più in generale una verità di cui siamo più o meno tutti consapevoli, sotto gli occhi di tutti, ma comunque a me terrorizza qualcosa il cui senso sfugge ma che so esserci (e qui ti potrei citare il noumeno kantiano...), una cosa invece che so non avere senso non mi sconvolge neanche un po'.

    scusate l'ot.
    Ma sei sempre il Maldoror del forum? o sei un nuovo utente?
     
    .
  12. _Maldoror_
     
    .

    User deleted


    Sono uno dei miei tanti me!
    No no, sono sempre io, è che non riuscivo più ad accedere al forum e così, pur di continuare a rompervi i co***oni, ho deciso di riscrivermi ^_^
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Smarrito nell'INLAND EMPIRE

    Group
    Amministratore
    Posts
    4,059
    Location
    Amsterdam

    Status
    Offline
    CITAZIONE (_Maldoror_ @ 18/7/2009, 10:46)
    Sono uno dei miei tanti me!
    No no, sono sempre io, è che non riuscivo più ad accedere al forum e così, pur di continuare a rompervi i co***oni, ho deciso di riscrivermi ^_^

    strano... ma avevi dimenticato al password? :blink:
     
    .
  14. Tony Pizzicata
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Hey_You @ 27/5/2009, 16:34)
    Inoltre la totale iirrazionalita dei dialoghi tra i conigli potrebbe essere una denuncia alla TV moderna, la quale sforna sempre piu programmi di fatto "vuoti"

    dissento. quella dei conigli non è 'irrazionalità', ma una 'razionalità spostata' (in tutti i sensi): è l'ultimo ritrovato in termini di sperimentalismo lynchiano, alla faccia di chi lo crede un semplice vicolo cieco privo di senso.

    quella dei conigli rimanda anche all'inquietante connessione con la congrega dei mafiosi polacchi, in una transizione a sfumare davvero straordinaria, un altro vertice della sua arte che davvero contribuisce senza più alcun dubbio a mandare in orbita il film nella sua interezza.
    la ragazza piange, ma di fatto non lo sta facendo a causa dei 'rabbits'. è forse qualcosa di fortemente psicanalitico; vedere la propria esperienza proiettata in un medium, così come nikki/susan vede sè stessa proiettata sullo schermo cinematografico. i film in realtà sono sdoppiati in modo quasi gratuito (o meglio, senza una giustificazione apparente), ma scorrono a velocit diverse, occasionalmente incrociandosi: la missione di nikki è quella di farli coincidere (il proiettore finale, la visione di luce, anche se artificiale - ma di un artificiale cosmico - che nikki vede nella stanza 47 ormai liberata disinfestata dai conigli), e quindi di far coincidere le realtà che la lost girl aveva smarrito sfaldandole una con l'altra (e che aveva causato il pianto a dirotto).
     
    .
  15. levMiskin
     
    .

    User deleted


    Ciao a tutti sono nuova :rolleyes:

    Dunque, all’ inizio del film vediamo la protagonista attraversare un corridoio assieme ad un uomo di cui non conosciamo l’identità. Che sia il marito? che sia l’amante? Il fatto che entrambi non abbiano la testa, oltre a darci qualche indizio, costituisce uno degli svariati meccanismi onirici di censura che la pellicola ci svela andando avanti. A giudicare i dialoghi che seguono, si ha quasi l’impressione di essere al cospetto di una personalità talmente piena di inibizioni da trovarsi in una situazione di scacco anche solo di fronte alla necessità di dare una precisa collocazione affettiva a colui che le cammina al fianco. Parlano di chiavi “le ho date a te” “oh scusa non so dove ho la testa” di una stanza che non riconosce, come se poco prima avesse immaginato di trovarsi di fronte alla porta di casa con il marito, benchè l’uomo che le sta al fianco simboleggi chiaramente la figura di un amante o di un uomo desiderato, ma di questo parlero’ più avanti. La maggior parte di voi vede in lei la figura di una prostituta. A me non sembra e vi spiego il perché. Partiamo dall’atteggiamento che la ragazza assume nella scena immediatamente successiva, vale a dire all’interno della stanza 47 nella quale l’uomo le chiede “sai cosa fanno le prostitute?” alla quale segue ovvia risposta. Dal modo di fare di lei, personalmente non so voi, ho riscontrato più che l’atteggiamento di una professionista, quello di una donna potrei dire quasi ingenua, che non è abituata a situazioni del genere, che segue istintivamente i desideri dell’uomo che ha davanti e per il quale si è presa una sbandata pur essendo sposata. Che recita appunto una parte fingendo sicurezza ma lasciando pur sempre un sottile retrogusto di inadeguatezza (sarà mai il termine giusto? Davanti a rappresentazioni talmente delicate dello stato d’animo dei personaggi faccio fatica a trovare le parole giuste per descriverle) nella bocca allo spettatore, inadeguatezza che sfocia in un ripetuto “ho paura”. Proprio mentre riesce a materializzare i propri impulsi non riesce a dire altro. Dopodiché finalmente la vediamo in faccia. Siede sul letto e attraverso uno schermo comincia a vedere assieme a noi, la rappresentazione simbolica che quel grande regista che è l’inconscio ha dato della sua situazione personale. Il film è davvero troppo lungo per procedere all’analisi di ogni singola scena (temo ne uscirebbe un romanzo) ma procedendo schematicamente potrei dire che secondo il mio singolo punto di vista, forse l’unico vero nemico che la ragazza deve affrontare è costituito dalla tirannia del suo super io, talmente e ossessivamente presente in lei da non poter far pensare ad una meretrice, semmai ad una ragazza dallo spirito romantico, cresciuta dentro ad una rigida morale cattolica, (morale di cui la società polacca e non solo – nonostante le contraddizioni - è molto impregnata) che si dà della prostituta da sola nel desiderare un uomo che non è il proprio, che per realizzare quest’impulso passa continuamente da un’identità all’altra - il che funge da censura onirica – ma nonostante questo si trova sempre nella condizione di dover scappare da qualcosa – le molteplici proiezioni del super io, del senso di colpa - che immagina ogni tipo di catastrofe incombente sul suo rapporto extraconiugale (fra i tanti esempi che si possono fare in merito: i due “amanti” all’inizio entrano nella stanza 47 – che a quanto si dice porta sfortuna - citata poi da jeremy irons a proposito del remake nel quale i due attori vengono assassinati. Il fatto che i due vengano avvertiti di questo mi suona come un’ulteriore intrusione del super io, come se dicesse loro “se metterete in atto i vostri propositi verrete puniti”). Le prostitute che incontra nella stanza (fra parentesi, a guardare la moquette, non so voi, ma ho come l’impressione di vedere sinapsi e neuroni attraverso l’occhio di una sonda) penso siano un misto di proiezioni della sua personalità, della sua libido, di esperienze non fatte (probabilmente per via di un precoce matrimonio) ma desiderate (non parlo ovviamente del meretricio in sè) e materializzazioni di una romantica aspirazione alla libertà, della volontà di percorrere un tortuoso cammino per trovare sè stessa, come tutti noi cerchiamo di fare nel bene e nel male. In alcune società come sappiamo (e talvolta anche nella nostra) cio’ è reso più difficile da implicazioni di carattere religioso/morale che complicano le più elementari scelte di vita, che trasformano gli impulsi in assurdi sensi di colpa e rischiano di compromettere, come in questo caso, una serena evoluzione in senso naturale dell’individuo, affogandolo nella confusione di un ristagno che è intellettuale, emotivo, spirituale, sessuale insieme.
    In una scena la ragazza immagina di essere incinta e di dirlo al marito. Il marito si dice sterile, fa “il bambino non puo’ essere mio” e sicuro di essere stato tradito la picchia. Il marito nella realtà pero’ non è sterile. Nel sogno l’inconscio esprime così la volontà che sia dell’altro. Lei telefona all’amante e le risate che si sentono in sottofondo nel momento stesso in cui lui risponde, sottolineano la farsa del matrimonio e una nuova intrusione del super io che mortifica il loro rapporto, coprendolo di ridicolo. In un’altra scena più in avanti, vediamo il marito in giardino mentre prepara il barbecue, schizzarsi di salsa di pomodoro. Questo per me si configura come una simbolica volontà che lui si tolga di mezzo, materializzata poi nella sua decisione di partire, che lei sembra in apparenza non condividere. Questo per me nella realtà non è mai accaduto, è solo una di quella lunga serie di sotterfugi utilizzati dall’inconscio per portare il personaggio dove realmente (se visto con gli occhi della coscienza, irrazionalmente) vuole arrivare e cioè fino in fondo a sè stesso e alla storia. Dunque lei apparentemente non condivide la scelta del marito, ma sotto sotto la desidera in quando cio’ le permette di realizzare cio’ che secondo la sua struttura mentale, avrebbe raggiunto se il marito l’avesse lasciata (in certe società profondamente impregnate dalla morale religiosa, soprattutto in seguito ad adulterio, cio’ puo’ essere letto come “ripudio”. Aggiungiamo pure che all’interno di queste strutture sociali, impera sempre la credenza che una donna incinta lasciata dal marito vada considerata al pari di una prostituta. E tale immagine per una donna cresciuta in un luogo con una mentalità tanto ristretta e schematica puo’ costituire – in senso inconscio ovviamente – il simbolo dell’emancipazione sessuale e della libertà desiderate e non ottenute) e se avesse perso il bambino abortendo, la cui occasione le viene offerta dal fatto che nel sogno il figlio fosse dell’altro e percio’ per lei fosse conveniente abortire (se vi viene il mal di testa siete in buona compagnia :pazzo: ). Mi spiego meglio. Nella realtà lei ha avuto un figlio da suo marito, che ancora vive. Nel sogno per esprimere il desiderio che fosse dell’altro e per creare una crisi interna alla coppia necessaria allo sviluppo del suo cammino, il suo inconscio rende sterile il marito. Ma allo stesso tempo il fatto che il figlio che aspetta non fosse del marito ma frutto di una relazione extraconiugale le da modo, o meglio quasi la costringe ad abortire. In pratica secondo me, non è altro che uno stratagemma inconscio per raggiungere l’unica immagine di emancipazione che la sua mentalità le permette di concepire. Sappiamo bene che l’es produce spesso pensieri, soluzioni crudeli che la coscienza difficilmente riuscirebbe a formulare, al solo scopo di mostrarci la nostra verità mentale.
    E percio’ la ritroviamo a Hollywood, dove assiste ad uno spettacolo prima di salire le scale e raggiungere quella che penso sia la sua coscienza. Lì racconta la “sua” storia, o meglio recita la parte di cio’ che non è nella vita reale ma nella sua realtà mentale. Ha tagli e botte sul volto, utilizza un linguaggio e un modo di fare da persona vissuta che ha toccato il fondo, che ha vissuto tutto cio’ che lei non ha vissuto: Esperienze, sensazioni, emozioni, storie che per una persona che ha visto poco e immaginato molto possono risultare romanticamente appetibili.
    Concordo con coloro che vedono nel cacciavite conficcato nell’intestino un rimando a cio’ che dice la ragazza orientale a proposito della sua amica bionda che pur avendo un buco nella parete della vagina continua a battere. Il buco nella parete della vagina puo’ essere visto come una complicazione causata da un aborto clandestino fatto con attrezzature non idonee e a sua volta per l’inconscio un aborto clandestino, vale a dire un atto illegale, va a sottolineare l’inconciliabilità della cosa con i dogmi del cattolicesimo, maturata di fuori della “legalità” del vincolo matrimoniale (essendo il bambino, nel sogno, stato concepito al di fuori di esso).
    E ovviamente la vedo anche come la punizione che il suo super io (ditemi, che palle!) infligge a chi abortisce, vale a dire la morte. Il cacciavite le viene piantato nel ventre dalla moglie dell’altro uomo, che a sua volta nella prima parte del film dopo essere stata ipnotizzata dal fantasma aveva fatto lo stesso nei confronti di sé stessa. E se questo penso vada visto semplicemente come il desiderio da parte di nikki che la rivale morisse, o non potesse avere figli, o ancora che abortisse, sta di fatto che poi tutto cio’ le si ritorce contro. La mora, moglie del suo amante, dunque diventa strumento di quell’istanza psichica preposta al giudizio interiore, di cui non ripetero’ il nome per pietà di coloro che avranno avuto la pazienza di leggere tutto sto papiro:sveglio: . Per quanto riguarda cio’ di cui ho accennato all’inizio, vale a dire se la ragazza che condivide il suo film con noi, abbia davvero avuto un amante o le sia bastato fermarsi ad un passo dal tutto per farsi venire una crisi esistenziale di tali dimensioni, ho un serio dubbio.
    All’inizio quando la vicina di casa viene a trovarla, verso la fine della sua visita, in seguito a quelle che vanno considerate come delle resistenze interiori ai contenuti che le vengono bruscamente svelati, (laura dern dice“non mi piace il suo linguaggio, le cose che sta dicendo, penso sia meglio che vada”) la donna se ne esce con una rivelazione “facciamo che oggi sia domani. In questo caso lei non ricorderebbe neanche di avere un conto in sospeso da pagare.” (a questo punto sarebbe chiaro. Ovvio che non ricordi, non è ancora successo niente!) Dopodiché le mostra cosa accadrebbe se quel giorno fosse stato il successivo. Come a dire, “non è ancora successo nulla, ti mostro cio’ che accadrebbe”. Ma in questo caso rimarrebbe l’incognita dell’orario. Le nove e quarantacinque e il dopo la mezzanotte. Se per il “dopo la mezzanotte” mi do la risposta che per alcune culture quella è un’ora magica, nella quale escono creature appartenenti alla sfera dell’immaginario (se non erro streghe, demoni e quant’altro) che possono essere ricondotte metaforicamente a contenuti psichici, per le 9:45 mi chiedo se per caso (qua tirando ad indovinare) non avesse fissato un appuntamento per il giorno dopo a quell’ora con l’uomo che sarebbe potuto diventare il suo amante.

    Alla fine laura dern, dopo aver percorso senza esitazioni l’intero cammino che doveva compiere per mostrarlo a colei che nella sua mente l’aveva proiettata a tale scopo, forte della propria consapevolezza acquisita, uccide il fantasma, val a dire libera la ragazza dalla crisi, dai blocchi dovuti alla non conoscenza di sé, dai limiti, dalle anomalie, dagli squilibri, ormai del tutto superati in questa fase. E percio’ le due parti di una stessa personalità si fondono assieme, lo fanno teneramente, il che per me costituisce il simbolo dell’accettazione di cio’ che prima le appariva come nemico in quanto sconosciuto. Dunque tutto smette di essere terribile quando si trova il coraggio di andare a fondo, immergendoci senza paura in noi stessi. Così, la donna esce da quella stanza che non è più la 47, ma la 205,(ha smesso dunque di essere simbolo di sventura) e scendendo le scale abbraccia il marito e il figlio.
     
    .
103 replies since 10/2/2007, 02:20   14346 views
  Share  
.