...e ora, finalmente, le interpretazioni

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  1. scalamacai
     
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    posto che mai come in questo caso risulta essenziale seguire il consiglio di lynch ad abbandonare qualsiasi interpretazione pseudo-razionale per abbandonar-si all'istinto, alle emozioni e alle paure suscitate dai sui film, a scopo prettamente ludico e di confronto con tutti voi mi diverto un pò a scandagliare i vari livelli di "inland empire", che si sviluppa come delle scatole cinesi, perfettamente consapevole della notevole diversità di interpretazioni che questa controversa opera susciterà nei suoi spettatori


    - il primo livello è rappresentato dalle scene girate in polacco, che dovrebbero essere quelle del film originale (di cui, infatti, manca la conclusione) o quelle provocate dalla suggestione ingenerata in laura dern nikky/susan
    -il secondo livello è il remake del suddetto film, che, per le ovvie analogie con la vita di nikky (chiarificatori sono, a questo scopo, i dialoghi provati nonchè una delle scene "madri" in cui nikky per la prima volta confonde finzione-copione e vita reale) le provocano lo stordimento, l'immedesimazione nonchè la paura di fare la stessa fine degli attori originali del film tedesco (lei assiste al dialogo tra il marito e devon)
    - il terzo livello è la vita di nikky che, originariamente distaccata dalla parte che interpreta, si immedesima talmente tanto nella propria parte da confondere le due vite (vedi la scena della morte di susan, tra le altre)
    - il quarto livello è la vita ir-reale della "spettatrice piangente",(qualcuno ha rivisto darkened room?) anche lei immedesimata dalla visione dei tre livelli precedenti da, simbolicamente, assumere le sembianze della stessa nikky/susan in virtù del difficile rapporto con il marito e di un figlio non voluto (tema genitori - figli particolarmente frequente in lynch, questo in particolare analogicamente riconducibile a "the grandmother"), situazione apparentemente risolta dalla serena inquadratura dei tre sulla conclusione

    a questi quattro livelli dobbiamo aggiungere gli episodi di "rabbits", finalmente (ma relativamente) chiarificatori, che rappresentano la scatola cinese più interna a tutte le altre: essa rappresenta l'elemento comune, il trait d'union di tutte le altre scatole, la "scatola blu" di mulholland drive, per intenderci. Le sue vicende infatti appaiono riferirsi a tutti i livelli poco fa evidenziati, oltre che a "innestarsi fisicamente" in questi ultimi.

    la vecchia vicina di casa che vaticina all'inizio tutte le vicende che riguarderanno nikky è, a mio avviso, la tradizionale figura di demiurgo lynchiano, che tutto conosce e tutto sa, sebbene sembra non avere alcuna incidenza con la realtà se non quella che si limiti ad una mera conoscenza (o onniscenza)

    le porte con i segni strani, che appaiono in tre inquadrature, rappresenterebbero i varchi da una dimensione all'altra, da un livello all'altro.


    mi rimangono tuttavia alcuni dubbi: chi ferisce la donna del cacciavite?

    aldilà di qualsiasi spiegazione, le immagini nei titoli di coda sembrano trasmettere una certa vena beffarda del regista, che, come negli ultimi due lungometraggi, si prende gioco (e aggiungo, magnificamente) dello spettatore.

    Spero di aver chiarito qualche dubbio e che voi magari me lo chiariate con le vostre correzioni alle (ovvie) inesattezze contenute in questo mio commento "a caldissimo"
    a presto

    a presto
     
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  2. Dr_Floyd
     
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    Intervento molto utile per chi,come lo scrivente,vedrà il film nella giornata odierna. Appena dopo la visione,proverò a leggere questa chiave interpretativa,onde inquadrare meglio quanto appena visto. Poi torneremo sul luogo del delitto. A bientot
     
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  3. revolution9
     
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    dopo averlo visto ho capito il perchè delle 25 copie ^_^ ^_^
    davvero molto ostico..è un film che secondo me allo stesso tempo non si lascia avvicinare....e che ti cattura e ti sbalza con lui da una dimensione all'altra...con conseguente turbamento.... :blink: :blink: :blink:
    assolutamente e categoricamente x i fan più accaniti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    i dialoghi li ho trovati poi un bel pò pesanti!!!!!!nn m raccapezzavo :D
    cmq ho voglia d rivederlo e qst è positivo!!!!!!!!
     
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  4. venus86
     
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    per quanto mi riguarda è un film che mette alla prova lo spettatore per lunghezza e complessità e che in un certo senso dà i suoi risultati dopo che è trascorso un po' di tempo dalla visione.. troppe sono le cose importanti dette nei dialoghi e, data la lunghezza del film ,non appena le circostanze e gli eventi si ripetono, risultano sì familiari ma comunque non si riesce ad averli chiari perchè nel frattempo si è stati trasportati in tante altre dimensioni che naturalmente impediscono qualunque collegamento razionale e la possibilità di riuscire a spiegarsi il film durante la visione e anche non appena terminato.. solo oggi riesco ad avere qualche barlume,che sta trasformando la mia totale confusione e delusione iniziale (devo essere sincera...) in un interesse a scoprire qualcosa di più..
     
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  5. revolution9
     
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    CITAZIONE (venus86 @ 10/2/2007, 11:35)
    solo oggi riesco ad avere qualche barlume,che sta trasformando la mia totale confusione e delusione iniziale (devo essere sincera...) in un interesse a scoprire qualcosa di più..

    quoto alla grande
     
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  6. scalamacai
     
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    e in tutto questo non ho considerato l'uso del digitale.
    da MAESTRO.
    sembra che lo abbiano inventato esclusivamente per il "modus operandi" di lynch
     
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  7. scalamacai
     
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    tra l'altro i rimandi a twin peaks non si notano solo nei tendaggi rossi nello studio - red room, ma anche in quella puntina da grammofono che scorre stancamente senza produrre alcun suono...chi si ricorda quell'episodio in cui proprio questo motivo faceva da sottofondo alla prima "epifania" chiara di bob in leland palmer? e poi.... certi momenti non richiamano proprio la colonna sonora del serial (badalamenti docet..)? un esempio sono quelle scene accompagnate dal quel suono di corde di chitarra pizzicate, quasi stridenti.
    in una scena susan indossa una vestaglia di velluto blu, il suono del telefono irrompe nelle scene come faceva nell'episodio finale di hotel room.
    alcuni riferimenti saranno sì forzati, ma con un regista del genere esagerare è d'obbligo.
     
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  8. venus86
     
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    è giusto lasciare ampio spazio a critiche e giudizi anche negativi per permettere un confronto.. niente può piacere a tutti indistintamente!ho letto qualche opinione negativa riguardo a IE (c'era da aspettarselo),ma erano comunque espresse con rispetto. ma quello che è stato scritto in questo articolo è davvero troppo.


    http://www.ilmeridiano.info/articolo.php?Rif=6572
     
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  9. EmbraceOfSadnesS
     
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    Ragazzi lo scheletro della storia è chiaro, strano che a tutti i recensori Italiani sia sfuggito, ma ho trovato praticamente quasi tutte le interpretazioni del forum ufficiale in linea con me.
    Inland Empire è un quartiere malfamato, pieno di prostituzione, il luogo di ambientazione è importantissimo per capire i film di Lynch, pensate soltanto che aiuto dà mulholland drive per la spiegazione del suddetto...la strada che divide le star dalla zona residenziale delle attricette.

    Il film Parla di una ragazza Polacca (la Mora) che per qualche ragione è finita in America a fare la prostituta. La frase che dice la Giapponese nel finale è chiarificatrice "c'è una ragazza mora che si mette una parrucca bionda per immaginare di essere una star, in realtà è una prostituta che ha perso un figlio"
    Laura Dern è una proiezione della protagonista Mora, un suo sogno, una sua aspirazione, l'entità unica dei due personaggi viene anche confermata dal bacio saffico che comporta la fusione dei due personaggi e la sparizione di Laura Dern.
    La ragazza Mora guarda la televisione, come in Strade Perdute sono le immagini che mostrano la verità, lei piange vedendo la sua vera storia e il suo aspetto immaginario che muore.
    Splendida la scena dove Laura si alza dopo essere morta all'interno del film, ormai il doppio (ovvero la Dern Stessa) non crede più alla finzione ed anche il personaggio più ingannevole della sua immaginazione (il regista) riesce a rassicurarla.
    Infatti Jeremy Irons cerca di tenerla dentro i suoi sogni, affermando che "se stata meravigliosa, bravissima" ma lei non riesce più a consolarsi, ha compreso la finzione della suo Es onirico e ormai è consapevole della sua vera storia.

    Ci sono tante frasi bellissime nel linguaggio lynchano che ci aiutano.
    "Il cavallo è arrivato alla sorgente"
    Sappiamo che Cavallo (come in fuoco cammina con me dove appare quando la signora Palmer viene drogata dal marito, oppure in Strade Perdute) rappresenta la droga, l'alienazione di sostanze stupefacenti, il cavallo sta arrivando alla sorgente (in inglese la frase originaria è diversa, fa capire meglio le cose, sorgente come in mulholland significa organo genitale) può essere una metafora di una semplicissima pisciata, che per sostante tipo Eroina o Mard è l'azione che libera quasi completamente dal "trip".
    C'è ancora tantissimo da dire...
    Ah Julia Ormond non è altro che la moglie di un cliente della prostituta, di cui la meretrice si è innamorata tradita dalle sue promesse. Questo è abbastanza comprensibile per la scena dove la Dern va a casa del cliente e afferma di essere innamorata di lui.
    Infatti la Dern nel film si fa rimorchiare facendosi offrire un paio di drink, una cosa nn proprio adatta ad una star, ma ad una prostituta.
    Se questo non bastasse c'è altro, nella stanza dello "psicologo" (o coscienza, come volete chiamarlo, il signore con gli occhiali) lei afferma di essersi fatta dei pischelli che la pagavano offrendogli un paio di drink.
    Addirittura il maggiordomo quando la Dern arriva a casa dei due coniugi, chiede "devo chiamare la polizia?"
    La prima parte di Inland Empire va presa e vista semplicemente come un elenco delle aspirazioni della protagonista mora, con tutte le sue aspirazioni esattamente come in Mulholland Drive.
    Sono storie di donne sconfitte dalla
    vita, che immaginano di essere vincenti, ma la realtà delle cose, piano piano entra nei loro sogni e ci racconta, a piccoli passi, la vera storia.

    P.S. non riesco a capire sinceramente in che situazione ha perso il figlio la protagonista, per le percosse del marito che si accorge del suo lavoro di prostituta...forse no.
    Probabilmente il Marito (in comune tra le due protagoniste, la ragazza mora, la star Bionda) era il motivo per cui la ragazza mora era fuggita dall'est per cercare gloria in America. L'ha aiutata in questa fuga l'uomo orrendo dai tratti mefistofelici, che con lei ha il linguaggio del Pappone.
    Ma l'aborto (tema ricorrente, guardate dove è infilato il cacciavite, guardate la scena dove il marito comune torna a casa con un figlio cresciuto immaginario) non riesco a capire sinceramente, quando e come sia avvenuto, dovrei rivedere il film per cogliere questi dettagli.

    Altre cose che avevo appuntato nel cervello e mi stanno venendo in mente.
    Il co-regista ad un certo punto mendica qualche dollaro, altro indizio geniale, il set del film è popolato da personaggi che la ragazza mora polacca conosceva nella sua vita reale, come tutti i sogni, anche i nostri...e visto che lei frequentava la strada come ogni prostituta, ha messo come co-regista l'immagine presa da un mendicante (si vede dai vestiti, anche dall'aspetto malato e dai bozzi).

    Come in Mulholland Drive dove Naomi Watts prende il nome nel sogno (la prima parte del film) di una barista che gli riempie una tazza di caffè nella vita reale, oppure quando usa semplici paganti visti in un bar, come veicoli e personaggi che affollano la sua immaginazione.
    Anche Stay usa lo stesso meccanismo, non so se lo avete visto. In quel film poi c'è una geniale scena, dove una folla in una strada di città è piena di personaggi ripetuti, questo mostra chiaramente che il protagonista non aveva abbastanza immagini registrate nella sua memoria per riempire 100.000 volti di una strada metropolitana.

    Piano piano vi inserirò tutti i dettagli che mi vengono in mente, molti li ho persi.

    Edited by EmbraceOfSadnesS - 10/2/2007, 18:37
     
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  10. EmbraceOfSadnesS
     
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    CITAZIONE (scalamacai @ 10/2/2007, 12:45)
    e in tutto questo non ho considerato l'uso del digitale.
    da MAESTRO.
    sembra che lo abbiano inventato esclusivamente per il "modus operandi" di lynch

    Ok, però ci sono troppi stili sovrapposti, ovviamente è una scelta voluta...però profondamente sgradevole.
    Ha usato quasi tutte le risorse del digitale, mettendole insieme per un solo film, bella scelta a livello concettuale, ma i film devono avere anche un'estetica, è abominevole la messa a fuoco continua e le luci abbaglianti e smorte accostate forzatamente.
    Un film è un prodotto artistico singolo, questo è una carrellata di stili e segni diacritici per differenziare ogni cazzo di spezzone.
    Fastidioso, presuntuoso, ma geniale.
    Io preferisco l'unità dell'immagine, l'eleganza della pellicola, la sua lucida bellezza.
    Per me il massimo a livello di materiale è quello usato da Jim Jarmush in Dead Man (con Jonny Depp) pellicola in bianco-nero argenteo e traslucido.
    La varietà non è sempre un bene. Già il film è poco commestibile per la sua durata, a livello di trama adoro queste cose, ma a livello visivo preferisco unità.
    Se proprio vuoi sperimentare perchè è il tuo primo film in digitale...fallo...ma usa una certa fluidità, non questa isteria sincopata.

    Critico molto questa scelta.
    Il film è da 10 rispetto alle uscite degli ultimi 3-4 anni...ma tra i film di David è agli ultimissimi posti.

    Cmq grazie David, aspetto il tuo prossimo film, se potessi scegliere...lo vorrei in bianco e nero. :)
     
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  11. EmbraceOfSadnesS
     
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    CITAZIONE (venus86 @ 10/2/2007, 15:40)
    è giusto lasciare ampio spazio a critiche e giudizi anche negativi per permettere un confronto.. niente può piacere a tutti indistintamente!ho letto qualche opinione negativa riguardo a IE (c'era da aspettarselo),ma erano comunque espresse con rispetto. ma quello che è stato scritto in questo articolo è davvero troppo.


    http://www.ilmeridiano.info/articolo.php?Rif=6572

    Povero Flavio Bianchi.
    Io per capire Strade Perdute ci ho messo una vita, ora sono allenato, frequento questo cinema da qualche anno...all'inizio ero una piccola pecorella smarrita tra le strade perdute del buon David, però non ho mai avuto la presunzione di stroncare qualcosa che non capisco.
    Proprio lo specchio della nostra società, il diverso, l'incomprensibile va criticato ed odiato a prescindere, una forma di autodifesa dalle difficoltà.
    Se questo fosse stato il mio 3o 4o film di David non avrei capito sicuramente NULLA, anche se lo avessi visto con una mentalità diversa mi sarebbe sfuggito tutto. Normalissimo e per niente umiliante non capire un film, mi succede spessissimo, ma l'irritarsi ed odiare una pellicola per questo...è un atteggiamento ODIOSO.
     
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  12. scalamacai
     
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    CITAZIONE
    Ok, però ci sono troppi stili sovrapposti, ovviamente è una scelta voluta...però profondamente sgradevole.
    Ha usato quasi tutte le risorse del digitale, mettendole insieme per un solo film, bella scelta a livello concettuale, ma i film devono avere anche un'estetica, è abominevole la messa a fuoco continua e le luci abbaglianti e smorte accostate forzatamente.
    Un film è un prodotto artistico singolo, questo è una carrellata di stili e segni diacritici per differenziare ogni cazzo di spezzone.
    Fastidioso, presuntuoso, ma geniale.
    Io preferisco l'unità dell'immagine, l'eleganza della pellicola, la sua lucida bellezza.

    rispetto quello che dici, ma non lo condivido, ma d'altronde in questo caso entriamo nella piena soggettività, ed è quasi fisiologica una discrepanza di sensazioni e pareri.
    A mio avviso questa non è una scelta meramente autoriale o dettata dalla voglia di sperimentare, ma quasi un'esigenza, imposta dalla necessità di avvalersi di una mobilità e di una sensibilità allucinata altrimenti inarrivabile.
    L'effetto caleidoscopico del regista non poteva essere espresso se non in questa forma; conosco il film di jim jarmush, ma condividerai con me l'idea che i due stili non possano essere nè paragonati nè tantomeno sovrapposti: non vedo bene il bianco e nero in questo film, difficilmente avremmo potuto comprendere il lontanissimo seppiato delle riprese in Polonia e i suoi notturni allucinati e abbacinanti, difficilmente avremmo potuto notare i punti di rottura prodotti da quelle luci intermittenti che rappresentano il suo marchio di fabbrica.
    Questo è quello che doveva fare, e nulla più.

    Ripeto: in questo film Lynch ha girato esattamente como voleva, e la riprova è proprio la scelta di quella durata: ha acquisito e imposto la sua sensibilità artistica senza volersi piegare a canoni, stilemi o clichè; ti dirò di più: a mio avviso è l'opera lynchiana più attraente, affascinante.
    Preferisco pensarla come un vero e proprio regalo che abbia fatto ai suoi fan, d'altronde, come dici tu, solo qualcuno che è partito con eraserhead e si è dilettato persino con i suoi cortometraggi (mai come in questo film...) può comprendere questa summa.
    Penso sia la sua opera definitiva, e suppongo dovremo aspettare molti anni prima di rivedere sue opere al cinema...chi vorrà produrlo visti i precedenti?
     
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  13. EmbraceOfSadnesS
     
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    Su questo sono assolutamente d'accordo. INLAND EMPIRE è un film coraggiosissimo, nella prima al Fiamma di Roma ho trovato uno smarrimento ed una irritazione unica tra la gente, il pubblico ed il botteghino crollerà dopo pochi giorni.
    Ma è esattamente questo coraggio che mi affascina e mi infastidisce, secondo me ha voluto troppo rimarcare la sua libertà artistica, provocando anche gratuitamente uno spettatore che nella maggior parte dei casi parte molto scettico.
    Il finale, farsesco e parodistico, per me è completamente gratuito, come l'uso della sfocatura orizzontale o le stesse mobilità "dilettantistiche" della cinepresa (fatte ovviamente con coscienza, ma ubriacano la vista).

    Per me non è l'opera più affascinante di Lynch per 5 motivi:

    1 Troppo fredda, psicanalisi interessante ma opprimente.
    2 Mancanza di senso di unità del film, mentre in Strade Perdute (nonostante la trama variegata e labrintica) c'è una classe nera e profonda, che lega anche le grandi antinomie del film. Oppure in Mulholland, una femminilità maliziosa ed intrigante (un grande recensore americano scrisse "incredibile che un film del genere l'abbia fatto un uomo").
    3 Mancanza di uno spunto emozionale narrativo, sono sempre le immagini che ci emozionano, mai i dialoghi, che sono vuoti e spesso magre rappresentantazioni di simboli psichici o metafore della realtà travisata nel sogno, nell'onirico.
    4 Troppo lungo, crolli di ritmo nella parte centrale.
    5 Colonna sonora bella ma infinitamente inferiore a quella di altri suoi capolavori.

    Voto assoluto 8,5 Voto rispetto ai film di Lynch 6- Voto rispetto alle ultime uscite 10

    Bada non mi piace criticare David, è tra i miei 3 registi preferiti, lo adoro :)
    Senza di lui la mia vita sarebbe incredibilmente più brutta...bada nn è una frase fatta :D
     
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  14. scalamacai
     
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    ;-)

    "non condivido quello che dici ma rispetterò fino alla morte il tuo diritto per dirlo..."
    voltaire

    altrochè se ti capisco..ti...empatisco...!
     
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  15. venus86
     
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    innanzitutto ritengo personalmente che IE sia un film preferibile per appassionati.. chi si avvicinasse a lynch per la prima volta cn questo lungometraggio potrebbe anche rischiare di abbandonarlo del tutto perchè totalmente impreparato. coloro che invece hanno avuto modo di coltivare questa passione precedentemente hanno potuto cogliere i vari rimandi alle altre opere,hanno in un certo senso riconosciuto il già vissuto senso di terrore onnipresente e non hanno certo sfoderato giudizi senza un minimo di senso critico perchè sono stati indotti più che a tante parole alla riflessione.. si può dire che i lynchani fossero pronti a tutto e aperti a tutto semplicemente perchè considerano questo "non capire" come il lato affascinante e stimolante di uno stile che di certo non trova concorrenti. la continua sensazione di inafferrabile può spingere alcuni a cercare di raggiungere almeno una parziale interpretazione (quella totale non esiste,ed è proprio questo il bello!) seppure col rischio di non riuscire o fallire,mentre può spingere altri a fermarsi a un tristissimo e superficiale "che schifo,non c'ho capito una mazza!".
     
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103 replies since 10/2/2007, 02:20   14346 views
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