...e ora, finalmente, le interpretazioni

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  1. anitnelaV
     
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    PRIME IMPRESSIONI...SU UNA STORIA SENZA STORIA....

    Sono appena tornata dal cinema......
    E francamente nn mi sento di dire alcunchè....Questo film mi ha turbato... E la parola "film" non è la parola esatta... E' un'opera surrealista un susseguirsi di immagini , sensazioni, suoni....disturbanti....cupi...oscuri...onirici e alienanti.
    INLAND EMPIRE è una macedonia di allucinazioni!!!!

    Se devo essere sincera sn partita prevenuta entrando nel cinema e sapevo cn certezza che questo film non avrebbe mai potuto regalrmi le emozioni dei precedenti. Sesto senso? Chissà.
    Durata eccessiva.... si perde troppo dal fulcro della storia (ammesso e non concesso che una storia relamente esista). Dialoghi lenti.... Non lo so.
    Mi viene da piangere.
    Il film nel suo complesso è un quadro metafisico di De Chirico.... senza alcun spazio, luogo e tempo.

    Chiari i soventi "lynchanismi" all'interno del film... tende rosse... inquadrature disturbate.... uno strano zig zag ondulato nel pavimento...... un teatro-cinema simile al club Silencio....

    Ma le emozioni post film di Lynch non ci sono state così come nn ci sono domande.

    Eh David David.....!!!!!
     
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  2. scalamacai
     
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    un giudizio penso sia unanimamente condiviso: indipendentemente dalla valutazione positiva e negativa lynch è riuscito a spiazzare proprio tutti, anche quelli che nel crescere con le sue stesse opere hanno sviluppato più di un "anticorpo"....

    parli di surrealismo...
    certa gente ha iniziato a comprendere "un chien andalou" e "l'age d'or" solo dopo cinquant'anni...
     
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  3. anitnelaV
     
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    CITAZIONE (scalamacai @ 11/2/2007, 12:41)
    parli di surrealismo...
    certa gente ha iniziato a comprendere "un chien andalou" e "l'age d'or" solo dopo cinquant'anni...

    Non lo metto in dubbio...questo sarà sicuramente un film apprezzato...diverso....

    Parlo solo ed esclisivamente di mie sensazioni personali...


    Ho letto sul web questa critica "Il cineasta americano è ormai agli sgoccioli" mi fa male....
     
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    Smarrito nell'INLAND EMPIRE

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    Concordo abbastanza con quanto scritto da scalamacai, meno con la versione di embraceofsadness (la storia principale è quello della mora che guarda la televisione, non la storia polacca del film, secondo me).

    Però ancora non riesco a focalizzare tutto. Secondo me la chiave sta tutta nel capire la cornice. Quale è la storia della tizia? Perchè alla fine gioisce del ritorno del marito e figlio? E soprattutto, questi due sono vivi, solo una sua illusione? Il figlio non l'aveva perso? Boh, sono ancora in stato confusionale, fatto sta che dopo la seconda visione, complessivamente mi sembra meno ostico di quanto pensassi.

    (ah, una mia amica mi ha fatto notare che secondo lei la presenza della theroux fosse solo una autocitazione per voler creare un collegamento concettuale con mulholland drive, e in effetti non mi sembra tanto assurda come ipotesi, che ne dite?)
     
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  5. anitnelaV
     
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    Lynch è molto affezionato ai suoi attori...credo che la presenza nel film di Justin/Devon sia puramente casuale... e nn legato a M Drive...
     
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  6. EmbraceOfSadnesS
     
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    CITAZIONE (Absolute Zero @ 11/2/2007, 14:15)
    Concordo abbastanza con quanto scritto da scalamacai, meno con la versione di embraceofsadness (la storia principale è quello della mora che guarda la televisione, non la storia polacca del film, secondo me).

    Però ancora non riesco a focalizzare tutto. Secondo me la chiave sta tutta nel capire la cornice. Quale è la storia della tizia? Perchè alla fine gioisce del ritorno del marito e figlio? E soprattutto, questi due sono vivi, solo una sua illusione? Il figlio non l'aveva perso? Boh, sono ancora in stato confusionale, fatto sta che dopo la seconda visione, complessivamente mi sembra meno ostico di quanto pensassi.

    (ah, una mia amica mi ha fatto notare che secondo lei la presenza della theroux fosse solo una autocitazione per voler creare un collegamento concettuale con mulholland drive, e in effetti non mi sembra tanto assurda come ipotesi, che ne dite?)

    mmm...guarda che la polacca e la Mora che guarda la televisione sono lo stesso personaggio e la stessa attrice :D
    Il collegamento con Mulholland Dirve è evidente, sai chi era la prima scelta per il ruolo della Dern? Immagina. :D
    La struttura è la stessa, prima parte ingannevole, con due derelitte che immaginano di essere delle star, seconda parte riaffiora la realtà. Passaggio in tutte e due per il teatro (club silencio e il primo piano della scala che porta all'uomo con gli occhiali in Inland Empire). Lo stesso Lynch ha confermato che "le storie sono simili, ma i due film molto diversi"

    Cosa non ti torna nella mia versione? Che poi, con poche differenze di dettaglio, ho scoperto che è la spiegazione che danno quasi tutti nel sito a pagamento di Lynch.
     
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    Sì, ok (va beh, a parte che sono scarsissimo a riconoscere gli attori, lo ammetto), ma quello che dicevo io era che la dern è la proiezione della mora che piange e non della polacca, proiezione a sua volta. Invece mi era parso di capire che per te la mora che piange e la dern sono proiezioni della polacca (o ho capito male?).

    Quindi, partendo da questo fatto, è questo che non mi torna della tua versione.

    Poi tu dici che il figlio che arriva sul finale è immaginario... beh, o lo sono entrambi (padre e figlio) o nessuno dei due, secondo me. Ma questo punto devo ancora capirlo.

    Non so, l'uomo con gli occhiali è ancora da definire, non so se interpretarlo come "coscienza" sia esatto, certo è qualcosa di simile. Poi non so, ci devo ancora pensare...
     
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  8. anitnelaV
     
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    L'uomo con gli occhiali secondo me è la coscienza ne sono quasi convinta.....

    Ma la mora e la polacca sono la stessa attrice e la stessa protagonista...

    O per mora intendi quella che le da la cacciavitata?

    Boh...
     
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  9. Wake
     
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    Secondo me questo è l'unico film di Lynch che non ha bisogno di simbolismi e interpretazioni.. va solo vissuto, come qualsiasi opera d'arte. E cmq eviterei davvero di paragonare un chien andalou con IE..

    Per ulteriori chiarimenti vi rimando alla mia recensione nel topic apposito.
     
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  10. Dr_Floyd
     
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    CITAZIONE (Wake @ 12/2/2007, 14:09)
    Secondo me questo è l'unico film di Lynch che non ha bisogno di simbolismi e interpretazioni.. va solo vissuto, come qualsiasi opera d'arte. E cmq eviterei davvero di paragonare un chien andalou con IE..

    Per ulteriori chiarimenti vi rimando alla mia recensione nel topic apposito.

    Guarda che il mio discorso era un tantino più complesso di quello che definisci paragone con questo o quell'altro film. Scrivevo di necessità, da parte di un nuovo codice espressivo, di richiamare a sè alcuni punti chiave dei codici precedenti. Questione di intramedialità. Quindi io eviterei davvero di scrivere di evitare davvero di paragonare questo o quel referente, dato che le mie intenzioni erano del tutto diverse. Oltretutto, a prescindere dalle mie intenzioni, ho letto diversi interventi on line e su riviste che qualche parallelo con le avanguardie lo svolgevano. A titolo di esempio: su questo stesso forum, altro utente in altra sezione ha scritto di paralleli con la scrittura automatica, Kafka e Kubrick. Poniamo che io non abbia trovato rimandi a Kafka: egualmente non mi sarei nemmeno lontanamente sognato di intervenire per scrivere che sarebbe il caso di evitare riferimenti in tal senso, sarebbe stata cosa né corretta né utile, in quanto la sua interpretazione è di certo rispettabilissima, non meno della mia. Lo stesso Quest 85, nell'intervento che segue questo, ha scritto di "opera a tutti gli effetti surrealista". Dovremmo forse astenerci dal pronunziarci perché tu non convieni con alcuni di noi delle analogie lecite e niente affatto aberranti (ripeto comunque che io non ho scritto esplicitamente di analogia, ma di stratificazione di fotogrammi chiave, in questo caso sarebbe più giusto dire di riferimenti di metodo associativo)?
    Infine, lo stesso Lynch ha autorizzato lo spettatore a trarre delle libere interpretazioni ed associazioni durante la visione, quindi se io in INLAND EMPIRE ho visto raccordi possibili a questa o quella pellicola, sono autorizzato a farlo dall'autore medesimo. Personalmente, pur non avendo letto la tua recensione, di certo la rispetterei, non interverrei indicando quel che è lecito scrivere o pensare. Auspico che questo mio intervento possa evitare incidenti comunicativi futuri.

    Edited by Dr_Floyd - 12/2/2007, 16:29
     
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  11. Quest.85
     
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    INLAND EMPRIE (David Lynch)

    image

    presentato al festival di venezia ora è finalmente arrivato anche nelle sale italiane con 25 misere copie. con questa premessa ho colto l'occasione di rivederlo, dopo la visione veneziana, e di seguirlo con più attenzione. che dire? opera criptica che si lascia seguire con fatica, un'opera, più che un film, a tutti gli effetti surrealista. un continuo susseguirsi di immagini e di esperienze visive che lasciano turbato non solo lo spettatore medio ma anche quello più preparato, lynch forse non ci spiazza come con "una storia vera", avendoci abiutuato ad un certo tipo di cinema, ma senz'altro ci offre una nuova esperienza evitandoci quella strana sensazione di deja-vù. l'inland empire è una squallida zona limitrofa alla hollywood di "mulholland drive", ma il titolo più che a una località fa riferimento a quel "impero interno" celato nel nostro subconscio, composto da istinti e pulsioni di varia natura che seguono un'evoluzione irrazionale, o meglio, a cui non possiamo trovare una logica di fondo. il film quindi non si spiega, non vuole essere spiegato e non si può spiegare. nel suo complesso non risulta essere quel capolavoro da molti decantato, lynch crea un'opera fin troppo autocitazionista, è un esemble amplificato di altri suoi lavori (rabbids, darkned room...) ma non manca di passaggi aprezzabili e rimane comunque un opera interessante. il cast se la cava, visto il film non semplice sotto il piano interpretativo anche a causa della mancanza di sceneggiatura, supera egregiamente la prova laura dern alla quale lynch ha sobbarcato il "peso" di questo film (172 min.), l'unica mezza delusione ci viene data da jeremy irons. come cita l'headline del film ("una donna in pericolo") la donna in pericolo, interpretata come detto nelle sue molteplici visioni da laura dern, deve affrontare i pericoli di questo "impero della mente" che però, come molti potrebbero pensare, non è il suo ma è quello di lynch stesso a mio avviso. le lacune del film non sono poche, dialoghi prolissi e dispersivi; l'utilizzo del digitale non viene sfruttatto al meglio e nel complesso una regia deludente che in molti punti risulta dilettantistica. insomma quello che penalizza il film è di carattere tecnico non tanto di contenuto. menzione particolare per le musiche, in particolare la performance di nina simone. in conclusione un film che risulta irrimediabilmente pesante, dovuto essenzialmente alla durata e ai dialoghi e quindi non per tutti, lynch ci regala un film estremo e corragioso, realizzando probabilmente il suo "otto e mezzo"; però non mi sento esente dall'affermare che questo film rappresenta una mezza delusione e un grosso passo indietro rispetto al già citato "mulholland drive".

    VOTO: ***

    Edited by Quest.85 - 12/2/2007, 16:43
     
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  12. Wake
     
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    CITAZIONE (Dr_Floyd @ 12/2/2007, 15:27)
    CITAZIONE (Wake @ 12/2/2007, 14:09)
    Secondo me questo è l'unico film di Lynch che non ha bisogno di simbolismi e interpretazioni.. va solo vissuto, come qualsiasi opera d'arte. E cmq eviterei davvero di paragonare un chien andalou con IE..

    Per ulteriori chiarimenti vi rimando alla mia recensione nel topic apposito.

    Guarda che il mio discorso era un tantino più complesso di quello che definisci paragone con questo o quell'altro film. Scrivevo di necessità, da parte di un nuovo codice espressivo, di richiamare a sè alcuni punti chiave dei codici precedenti. Questione di intramedialità. Quindi io eviterei davvero di scrivere di evitare davvero di paragonare questo o quel referente, dato che le mie intenzioni erano del tutto diverse. Oltretutto, a prescindere dalle mie intenzioni, ho letto diversi interventi on line e su riviste che qualche parallelo con le avanguardie lo svolgevano. A titolo di esempio: su questo stesso forum, altro utente in altra sezione ha scritto di paralleli con la scrittura automatica, Kafka e Kubrick. Poniamo che io non abbia trovato rimandi a Kafka: egualmente non mi sarei nemmeno lontanamente sognato di intervenire per scrivere che sarebbe il caso di evitare riferimenti in tal senso, sarebbe stata cosa né corretta né utile, in quanto la sua interpretazione è di certo rispettabilissima, non meno della mia. Lo stesso Quest 85, nell'intervento che segue questo, ha scritto di "opera a tutti gli effetti surrealista". Dovremmo forse astenerci dal pronunziarci perché tu non convieni con alcuni di noi delle analogie lecite e niente affatto aberranti (ripeto comunque che io non ho scritto esplicitamente di analogia, ma di stratificazione di fotogrammi chiave, in questo caso sarebbe più giusto dire di riferimenti di metodo associativo)?
    Infine, lo stesso Lynch ha autorizzato lo spettatore a trarre delle libere interpretazioni ed associazioni durante la visione, quindi se io in INLAND EMPIRE ho visto raccordi possibili a questa o quella pellicola, sono autorizzato a farlo dall'autore medesimo. Personalmente, pur non avendo letto la tua recensione, di certo la rispetterei, non interverrei indicando quel che è lecito scrivere o pensare. Auspico che questo mio intervento possa evitare incidenti comunicativi futuri.

    perchè hai preso il mmio interventio come un attacco a livello personale? non era quella l'intenzione.Magari mi sono espresso male io. Quello che intendevo dire è che un chien andalou nelle intenzioni di Dalì e Bunuel era di proporre una sorta di manifesto dell'arte surrealista. Lynch dal mio punto di vista non ha questa presunzione, o almeno non dovrebbe averla. IE non è un manifesto di nulla se non di se stesso.
     
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  13. Dr_Floyd
     
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    Mi è sembrato un intervento un pò ostico il tuo, evidentemente eri animato da altre intenzioni, e poi come sempre i toni a volte vengono fraintesi. Assolutamente d'accordo sul fatto che Lynch non abbia nessuna intenzione di produrre manifesti, men che mai surrealisti. Al limite, avendo proceduto a tratti per libere associazioni narrative, potrebbe averne applicato il metodo. Vabè, allora adesso tutto mi sembra più chiaro, equivoco risolto, ritiro il mio comunicato di guerra precisando che non volevo essere inutilmente polemico, forse sono stato impulsivo e suscettibile, sui forum capitano anche questi incidenti diplomatici. :B):
     
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  14. EmbraceOfSadnesS
     
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    CITAZIONE (Absolute Zero @ 12/2/2007, 12:42)
    Sì, ok (va beh, a parte che sono scarsissimo a riconoscere gli attori, lo ammetto), ma quello che dicevo io era che la dern è la proiezione della mora che piange e non della polacca, proiezione a sua volta. Invece mi era parso di capire che per te la mora che piange e la dern sono proiezioni della polacca (o ho capito male?).

    Quindi, partendo da questo fatto, è questo che non mi torna della tua versione.

    Poi tu dici che il figlio che arriva sul finale è immaginario... beh, o lo sono entrambi (padre e figlio) o nessuno dei due, secondo me. Ma questo punto devo ancora capirlo.

    Non so, l'uomo con gli occhiali è ancora da definire, non so se interpretarlo come "coscienza" sia esatto, certo è qualcosa di simile. Poi non so, ci devo ancora pensare...

    In America il 22% della prostituzione viene proprio dalla Polonia, dovrebbe essere il paese che "fornisce di più" le strade assieme a Russia ed Ucraina, se ho beccato i dati esatti.
    La ragazza che piange perchè non dovrebbe essere lo stesso personaggio della stessa attrice che interpreta una ragazza polacca che deve emigrare? (mio dio che frase orribile ho costruito..:D) Ci sono punti molto oscuri del film, questo è uno di quelli più illuminati.
    Sono d'accordo con te che la Dern è una proiezione "di una ragazza mora che si mette una parrucca bionda per immaginare di essere una star, ma in realtà è una prostituta" come afferma la Giapponese alla fine del film nel film.
    Il Marito (della pllacca e della Dern) è l'unico punto di contatto tra le due storie, quindi suppongo che esista, anche se non ho la certezza. Il figlio secondo me è immaginario per due motivi, sappiamo che la protagonista ha abortito ed ha avuto un profondo shock per questo, il ragazzino che appare con il marito è di un'etnia che non c'entra nulla con i due genitori...sembra del Bangladesh o Pakistano probabilmente era un lavavetri visto dalla protagonista-prostituta nella vita reale e messo come figlio immaginario nel sogno.
     
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  15. scalamacai
     
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    penso che l'utilizzo di una stessa attrice per la donna "che piange" e per la ragazza polacca sia del tutto voluto , e spiegabile con ragionamento sillogico: se la "donna che piange" si immedesima nella storia di Susan (Nikki nel film girato da Irons) e quest'ultimo è un remake del film polacco, allora la "donna che piange" si è immedesimata nella protagonista del film polacco, così come a nikky è capitato nel personaggio da lei interpretato. (lynch ha semplicemente ultilizzato lo stesso escamotage per esprimere l'empatia, che capita ad entrambe le protagoniste ma per motivi diversi)

    donna che piange ------> [film polacco <------> remake del film polacco] <------ nikky



    ulteriore riprova...il sottotitolo del film "a woman in trouble"...
    quale donna? una, entrambe, o tutte quelle che si vedono (che in realtà sono proiezioni delle stesse)?
     
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103 replies since 10/2/2007, 02:20   14346 views
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